
CHE COS'E' IL COACHING?
Il coaching è una metodologia che permette in tempi e modi strutturati di
raggiungere con soddisfazione i propri obiettivi personali e professionali.
A CHI E' RIVOLTO IL COACHING
- A tutti coloro che vogliono veder realizzati i propri obiettivi concretamente.
- A tutti coloro che credono nel valore del tempo e di come lo si impiega.
- A tutti coloro che hanno l'esigenza di essere efficienti.
- A tutti coloro che vogliono raggiungere una migliore performance professionale
- A tutti coloro che vogliono intraprendere una nuova attività imprenditoriale.
- A tutti coloro che vogliono affrontare un vero cambiamento e non riescono a concretizzarlo.
- A tutti coloro che nella vita vogliono essere allineati con i propri valori e interessi e perseguire obiettivi coerenti con gli stessi.
COSA AVVIENE IN UNA SESSIONE DI COACHING
Una sessione di coaching è un incontro.
Un incontro tra due persone che hanno un comune interesse. Impiegare tempo ed energia per assistere alla realizzazione di un progetto.
Per il coach ogni piccolo e grande successo che il cliente realizza è un risultato. Si parla di risultati in termini di concreta realizzazione di fatti ai quali si tiene particolarmente.
Nel coaching sono ritenuti risultati non soltanto le azioni svolte ma:
CONSAPEVOLEZZE
RESPONSABILITA’
PROATTIVITA’
Nel coaching il cliente è sostenuto e stimolato a raggiungere ciò che lo stesso ha più volte sognato e aspirato di raggiungere.
Nel coaching emergono i veri talenti di ogni persona, ciò che ne definisce la diversità dai suoi simili. Non dobbiamo pensare ai talenti sempre come qualcosa di straordinario ma come dei tratti, delle preziosità alle quali attingiamo per vivere meglio il nostro viaggio.
Senza i nostri veri compagni che individuano e ci indirizzano la strada il nostro viaggio è molto più faticoso e meno stimolante.
Il coach è felice di portare ogni suo cliente a scoprire il proprio orientamento e sostenerlo al seguirlo…
Il coaching in una ....metafora
FALCHI E ZONA DI CONFORT
Un grande re ricevette in omaggio due pulcini di falco e si affrettò a consegnarli ad un maestro di falconeria perchè li addestrasse.
Dopo qualche mese il maestro disse al re che uno dei due falchi era perfettamente addestrato e glielo riconsegnò.
Il re chiese: "e l'altro". Il maestro rispose: "l'altro non è ancora pronto. Sembra avere una malattia rara che non sappiamo curare. Nessuno riesce a smuoverlo dal ramo sul quale si è appoggiato il primo giorno e un inserviente deve ogni giorno portargli il cibo".
Il re convocò guaritori di vario tipo, luminari, consiglieri, dottori ma nessuno riusciva a capire come smuovere il falco e farlo volare.
Un giorno fece proclamare un editto con il quale chiedeva ai suoi suddidi un aiuto al problema. Colui che si sarebbe prodigato per far volare il falco e ci fosse riuscito avrebbe ottenuto un compenso molto interessante.
Un bel giorno aprendo la finestra il re si rese conto che il falco non c'era più e si rivolse al popolo dicendo:
"chi è quel grand'uomo che è riuscito a far volare il mio falco? Portatelo subito da me".
Poco dopo gli portarono un semplice contadino.
"Tu sei riuscito a fare tutto questo? Ma come hai fatto: cosa sei un mago percaso?"
Il contadino, meravigliato di tanto clamore sorrise e disse:
"Non è stato difficile Maestà. Io ho solo tagliato il ramo. Il falco si è reso conto DI AVERE LE ALI è ha iniziato a volare".
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Antony De Mello "Messaggi di un aquila che si crede un pollo"
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